Questo colle è il Calvario come vedremo appresso sulla topografia dell'antica Gerusalemme comparata col canto 1.o Inferni del nostro poeta; ma tiriamo innanzi sul nostro tema. Seguita Dante a dire : Allor fu la paura un poco queta, Che nel lago del cor m'era durata Conferma che era mattina a buon' ora così dicendo che allora allora aveva passata la notte. E per essere il perno della direzione di questo viaggio una tal verità, come la direzione di questo viaggio è il perno di tutto il divino poema; egli è per questo che ribadisce il chiodo anche appresso essere stata mattina a buon'ora quando pigliava la direzione del viaggio, che avrebbe per questa medesima direzione cominciato a fare la sera di questo medesimo giorno, il quale ivi spese prima a combattere colle tre fiere, e poi a ragionare col suo maestro Virgilio sopravvenutovi, ma serbando sempre la faccia ad ovest, e finalmente pigliandone l'abbrivo a sud-ovest. Così descrive da capo questa mattina al levare del Sole: Temp'era dal principio del mattino Dante così colla faccia ad ovest procedc innanzi, e tenta di salire quel colle che era così illuminato alla cima dal Sole nascente, e diviatamente ne tenta pigliar la salita per la via più corta e diritta; ma gli saltano incontro tre fiere, una lonza, un leone e una lupa: e la lupa lo ripingeva a poco a poco nella oscurità della valle, e altresì della selva, donde era uscito. Tal mi fece la bestia senza pace, Che venendomi incontro a poco a poco Questi è Virgilio, che gli si offre di fargli da guida per l'Inferno e pel Purgatorio: Ond' io per lo tuo me' penso e discerno Dante accettò sulle prime, ma poi pentito disvolle, e voleva tornare indietro: E qual è quei che disvuol ciò che e' volle, Virgilio lo rianima colla narrazione di Beatrice, che lo manda a fargli da guida: E venni a te così com'ella volse, Dinnanzi a quella fiera ti levai, Che del bel monte il corto andar ti tolse. Questo corto andare del monte è la strada diritta e corta che si proponeva Dante di fare al Calvario, al monte della salute; ma questa via diritta degli innocenti Dante l'avea abbandonata e smarrita, e non era per ciò più per lui peccatore. Questo andar così corto era la direzione del viaggio che Dante avea presa dalla valle al monte, cioè da oriente ad occidente col Sole. Ma Virgilio gli dice che questa strada è sbagliata : A te convien tenere altro viaggio, Se vuoi campar d'esto luogo selvaggio. Qual sarà dunque la direzione vera del viaggio da fare? Non da occidente ad oriente, che è quel tornare indietro dal monte alla valle e alla selva, rimproveratogli da Virgilio. Non da oriente ad occidente, cioè dalla valle al monte, che è la via corta dalle tre fiere impedita, e che gli fu parimenti rimproverata come importuna e falsa dal maestro Virgilio. La terza via che è la buona, e la vera direzione del viaggio infernale, si trova nel fine del capo 11 Inferni: Or va che un sol volere è d'amendue: Questo cammino infernale per qual direzione dovette far andare Virgilio con Dante? Non da oriente ad occidente, nè da occidente ad oriente, il vedeinmo. O dunque a settentrione, o a mezzodì. Dante si vale benissimo all' uopo della sua posizione che notò, e ribadi della propria persona col Sol nascente dopo le spalle, e per conseguenza colla faccia a occidente. Sull'appoggio di questa sua posizione tanto marcata e così ripetuta in pochi versi più volte, dice poscia, e ripete continuamente nel suo viaggio infernale, che egli si tenne sempre a sinistra, e non si tenne mai che a sinistra giù calando al fondo infernale. Dunque sempre fin dal principio si tenne il poeta a sinistra. Onde il cammino alto e silvestro suddetto per lo quale entrò Dante in compagnia di Virgilio, fu dalla sua mano sinistra. Lo dice in termini al cap. 14 Inferni : Tu sai che 'l luogo è tondo, E tutto che tu sii venuto molto Pure a sinistra giù calando al fondo, Questo avverbio a sinistra è di doppio significato al medesimo effetto. A sinistra, intendendolo della direzione che il diametro infernale aveva da Gerusalemme al monte del purgatorio, vuol dire che il cono infernale colla base da Gerusalemme a sinistra va ad appuntare nel centro della terra, che è l'abisso infernale. A sinistra significa a questo medesimo effetto, che Dante anche dentro all' inferno girò nel vuoto del cono infernale suddetto, facendo un giro sempre a sinistra; ed il giro non era ancora compito da poter Dante aver visto ancora l'interno del cono infernale per tutto attorno. Tu sai che 'l luogo è tondo, E tutto che tu sii venuto molto Pure a sinistra giù calando al fondo, Dice che sempre nel viaggio s'è tenuto a sinistra. Per sapere il valore, che è relativo, di questa sinistra, bisogna ricorrere alla posizione personale di Dante, alla quale si riferisce questa sinistra. Ecco ragione del dire il poeta, e far ben notare, e ribadir bene, che nella disposizione del viaggio dantesco nasceva il Sole, e che Dante lo aveva dopo le spalle, e che lo vedeva riflettergli in faccia dal colle che egli aveva davanti agli occhi. Così collocato Dante, alla sua sinistra avea sud, cioè mezzodì. A destra aveva il polo artico, ossia settentrione, ed a sinistra aveva il polo antartico, davanti avea l'occidente, e dietro le spalle aveva l'oriente. La sua direzione del cammino alto e silvestro era dunque a mezzodì verso il polo antartico. E questa direzione era pur necessaria se egli voleva avviarsi agli antipodi pel diametro interno della terra, riuscendo fuori dall'altra parte antipoda a Gerusalemme sul monte del purgatorio, dal nostro tropico di cancro passando all'altro di capricorno. Ma per ciò è da notare, che questo cammino a sinistra perfettamente di Gerusalemme, cioè a mezzodì, sarebbe riuscito benissimo all'altro emisfero: ma sarebbe passato per l'Abissinia, per Madagascar, per le terre australi, per lo cerchio polare meridionale, passando all'altro emisfero, e per questa via vattene là su qualche isola del mare pacifico di |